Lui è tornato

Lui è tornato

Il protagonista di questo libro è un personaggio realmente esistito di cui pure le pietre più a est del globo hanno sentito parlare, perché è colpa di questo individuo coi baffi a spazzolino e di una manica di cretinetti che hanno avallato le sue idee, se oggi a tutto il mondo tocca studiare cose come la seconda Guerra Mondiale e imparare il significato di parole orribili come genocidio e olocausto.

Il tizio in questione ne ha fatte così tante in vita sua che già prima diVermes, aveva ispirato una montagna di storici, scrittori, saggisti, band musicali, comici, sceneggiatori, registi, e ancora pittori e scultori, per cui il tema non è proprio ciò che si definirebbe originale, e tra l’altro in Italia Lui è tornato è stato pubblicato per la prima volta nel 2013, quindi a maggior ragione non si può parlare di una novità.

Ma il libro È DI UN DIVERTENTE, MA DI UN DIVERTENTE, che non si può non annoverarlo nell’elenco dei libri letti. Meglio di Vermes forse hanno fatto solo John Kennedy Toole in Una banda di idioti e Christopher Moore ne Il vangelo secondo Biff, amico di infanzia di Gesù, di cui parleremo però in un altro post.

Nel libro di Vermes, Hitler si risveglia nel 2011, 66 anni dopo la sua morte in una Berlino contemporanea, completamente cambiata rispetto a quella del ’45.

Non c’è più la guerra.

Non c’è manco più il marco tedesco, ma la Polonia esiste ancora. Come è possibile?

Berlino è invasa dagli stranieri – addirittura dai cinesi!

E a capo del governo c’è una donna. UNA D-O-N-N-A, pure «tozza». Che orrore!

Deciso a riportare l’ordine e riprendere il controllo della nazione, il Fuhrer sfrutta a suo vantaggio il fatto che i nuovi tedeschi lo credano un bravissimo imitatore del dittatore. E così, interpretando la parte di se stesso, grazie alla partecipazione a un programma TV e ai video su YouTube, che diventano virali, Hitler conquista in poco tempo il favore delle masse.

Ma i discorsi razzisti, nazionalisti e antisemiti (e qui c’è un grandissimo lavoro di ricerca da parte dell’autore che per queste parti attinge alla storia, ahinoi, vera), che ai più suonano come una satira contro il nazismo, lo condurranno a un epilogo non calcolato.

Un libro da leggere per imparare, per ricordare, per evitare che la una brutta storia di quegli anni bui possa davvero ripetersi.

“Lui è tornato” di Timur Vermes
Tags:
No Comments

Post a Comment