Non buttiamoci giù
Per una volta la traduzione italiana dà meglio il senso di questo romanzo di quanto faccia il titolo originale A long way down. Non buttiamoci giù è la promessa che quattro aspiranti suicidi, i protagonisti di questo libro, si scambiano nella notte di Capodanno in cima a una casa di Londra già famosa nella city per episodi simili – da che si deduce che i quattro sono a corto di fantasia oltre che di speranza.
C’è Martin, stella cadente della tv, coinvolto in uno scandalo sessuale. E Maureen, una donna che vive con il figlio adulto costretto su una sedia a rotelle. J.J. invece è un musicista americano senza più una band né una ragazza, ridotto a consegnare pizze a domicilio per sbarcare il lunario. Infine Jess, adolescente coatta e schizzata, figlia del viceministro dell’Educazione.
I quattro si incontrano per caso come quelli che una domenica di luglio, avendo scelto di andare al mare, fanno la partenza intelligente alle 8.47 per evitare il traffico e poi si ritrovano in coda con tutti gli altri che hanno avuto la stessa brillante idea! Ma capire che non si è soli, se in tangenziale è un dramma, sul cornicione dell’ultimo piano di un alto palazzo con i piedi penzoloni nel vuoto può essere la risoluzione della tragedia. E infatti da questo incontro nasce un’amicizia terapeutica.
Dal libro Non buttiamoci giù è stato tratto anche un film, i cui diritti sono stati a lungo contesi tra Quentin Tarantino e Pascal Chaumeil. Alla fine non riuscendo a venirne a capo, i due hanno tirato a sorte. L’esito è stato a favore del francese, che lo ha trasformato in un guardabile film, che puoi valutare come alternativa alla lettura.
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