Ma dove corri?
Il mondo è diviso in due. Chi adora correre e chi al solo pensarci si annoia a morte.
Conosciamo tutti qualcuno che ha cercato almeno una volta di convincerci a indossare scarpette, pantaloncini e t-shirt per uscire a scoprire quanto (almeno per lui) è bello e gratificante correre.
Ma cosa spinge questi appassionati del running a cercare così ostinatamente nuovi adepti?
Semplice. Loro a correre si sentono veramente bene! E non possono concepire di non condividere il loro entusiasmo con il mondo intero (e soprattutto con voi, a cui vogliono tanto bene!)
E allora ok. Per una volta proviamo a mettere da parte i pregiudizi e cerchiamo di capire cosa ha da offrirci questa attività fisica.
E soprattutto chiccavolo l’ha trasformata in uno sport.
Per farlo bisogna fare un bel balzo indietro nella storia.
Già fra gli antichi greci la corsa figura nell’elenco delle gare atletiche. Le competizioni si distinguevano per lunghezza del percorso ma anche per età dei partecipanti. Solo maschi, direte voi. Eh no invece, perché a Sparta (e non solo) si sa per certo di gare anche fra ragazze.
Ma perché le gare?
Semplice. Avere corridori allenati in grado di coprire velocemente grandi distanze era fondamentale in quell’epoca di continue battaglie, dove l’unico mezzo per portare la notizia della vittoria (o della sconfitta) erano appunto solo le gambe.
I messaggeri dovevano essere prestanti e allenati. Ecco allora nascere competizioni per mettere alla prova il proprio valore, tendenzialmente poco (o per niente) vestiti e generosamente unti d’olio.
Questo sport così poco “pudico” fu poi abolito nel 393 d.C. insieme a tutti i giochi olimpici per volere dell’Imperatore Teodosio (lo stesso Imperatore che farà del cristianesimo la religione unica e obbligatoria del suo grande regno).
Ma oggi non preoccupatevi, la corsa è tornata legale. Quindi poche scuse.
Che dite? Preferite cimentarvi nella maratona del Trono di spade, nel sollevamento del telecomando o nei piegamenti per raccogliere la succosa costina di maiale che vi è appena scivolata dal piatto?
Vabbene. Ma fatemi il piacere: evitiamo di mettere nell’elenco delle attività fisiche lo scatto per prendere il tram e la rampa di scale per salire dalla nonna. Please.
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