La strada
Se siete alla ricerca di una fede, procuratevi questo libro. Il capolavoro di Corman McCarthy, La strada, è una storia attuale che porta un messaggio importante almeno quanto quello contenuto nei Testi Sacri – tra l’altro in molte meno pagine!
Sullo sfondo di un mondo post apocalittico – che non si capisce bene come sia stato ridotto così, ma poco importa ai fini del racconto -, dove il sole lentamente si spegne, non esistono più animali e gli alberi cadono da soli. Si muove una civiltà imbarbarita dalla miseria, in cui gli uomini vivono in branchi come bestie selvatiche e sono disposti a derubare, ad ammazzare e a mangiare i propri simili pur di salvarsi la vita.
Tra di loro, o meglio nascondendosi da loro, cercano di sopravvivere pure un padre e un figlio che, contro ogni logica, non vogliono arrendersi alla regola imperante “mors tua vita mea”.
D’altra parte loro sono diversi. Non per razza o cultura. LORO «portano il fuoco», come ricorda continuamente il padre al figlio, e non ammazzerebbero neppure un cane per salvarsi la vita pur avendolo lì a portata di mano. LORO vivono di quel che trovano, di prodotti confezionati scampati alle rovine della guerra e recuperati tra le macerie. E continuano a sopportare tutto questo perché in fondo al loro cuore hanno una speranza, non in una vita ultraterrena forse migliore, ma al momento ipotetica, bensì in un futuro prossimo e concreto, perché come cantava Claudio Baglioni «la vita è adesso».
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